Rapporto medico paziente nell’era covid: può la tecnologia essere d’aiuto?

Nella situazione emergenziale in cui ci troviamo, merita una riflessione il rapporto medico-paziente e la comunicazione tra questi. L’importanza della relazione tra il paziente e il suo medico è un argomento molto dibattuto, intriso di contraddizioni e perplessità perché i toni professionali che da prassi sono propri del medico si scontrano con il bisogno relazionale del paziente.

“Ascoltare un paziente non richiede solo strumenti medici.”

c.Jonckers.

L’ESPERIENZA DEL PAZIENTE

Molti studi spiegano che il paziente nel valutare l’esperienza di cura del suo medico prende in considerazione non solo ciò che riguarda il piano terapeutico, ma anche il legame emozionale che si stabilisce durante la visita. Una comunicazione più empatica si traduce spesso in una maggiore fiducia da parte del paziente nel medico e nella diagnosi, oltre a una migliore sensazione di positività nei confronti della patologia che deve curare.

Quando l’esperienza della visita non viene emotivamente gradita, il paziente inizia a mettere in discussione la professionalità del medico e non avendo ulteriori canali di comunicazione con esso, si sente abbandonato.

LA VALUTAZIONE DEL MEDICO

D’altra parte, i professionisti della sanità spiegano il punto di vista che dà vita al disaccordo nel mondo medico.

Se da un lato alcuni temono che far mergere l’aspetto relazionale possa avere delle conseguenze sull’accuratezza della diagnosi, dall’altro si sostiene che un’adeguata comunicazione non possa fare altro che favorire l’empowerment del paziente, permettendo inoltre, al medico di avere più dettagli per comprendere le condizioni del paziente.

L’IMPATTO DELLE FAKE NEWS SUL RAPPORTO MEDICO PAZIENTE

Da quando poi le informazioni di carattere medico hanno iniziato a dilagare sul web, il rapporto medico-paziente sembra essersi ulteriormente deteriorato.

Le fonti on line pur non essendo verificate, né tantomeno attendibili, riescono a penetrare la barriera di diffidenza dell’utente e ad ottenere la sua fiducia. Questo accade perché sul web non è tanto importante chi dice cosa, ma come lo dice, con quanta semplicità riesce a spiegare i problemi più complessi e con quale grado di coinvolgimento riesce ad esprimerli.

Inoltre, l’utente vuole un rimedio al suo problema e lo vuole subito. A questa necessità il web risponde prontamente offrendo articoli che hanno già la risposta alle più comuni domande, senza poi addentrarsi in spiegazioni mediche specifiche e complesse.

Avendo a portata di mano tante informazioni facilmente fruibili, il paziente ritiene di avere maturato le competenze sufficienti per mettere in discussione il parere medico, dimenticandosi che spesso chi scrive on line di questioni mediche non è un buon medico, ma solo un buon comunicatore.

NON SOLO GOOGLE COME CANALE COMUNICATIVO ALTERNATIVO

Il paziente si rivolge ad internet soprattutto quando non ha disposizione una risposta medica immediata o non sufficiente, originata da una comunicazione non chiara e costante. Ecco che allora si generano dubbi, apprensione e richieste di chiarimenti a cui il paziente tenta di rispondere rivolgendosi ad ogni tipo di canale alternativo: internet, community sui social, email e servizi di messaggistica istantanea, senza considerare che questi mezzi rischiano di creare problemi di passaggio di informazioni così delicate.

Esiste infatti il rischio concreto di incorrere in specialisti pronti ad alimentare le paure degli utenti a scopo commerciale e a esporre le informazioni personali a ogni tipo di pericolo.

Stabilire un rapporto di fiducia con il paziente tramite l’ascolto diventa quindi un fattore determinante per riuscire a far intraprendere la terapia con costanza e correttezza, ottenendo di conseguenza risultati migliori e a lungo termine.

LA CHAT DI MYMEDBOOK

In questo può essere d’aiuto la tecnologia di MyMedbook. Per garantire una continuità assistenziale, pur senza abbandonare la privacy personale, MyMedBook mette a disposizione dei professionisti della medicina una piattaforma web che offre un canale di comunicazione privato e completo, dove i dati scambiati rimangono sempre di proprietà dell’utente e mai condivisi altrove.

Tramite la nostra soluzione, utilizzabile senza installare alcun componente aggiuntivo sul proprio pc, il professionista crea cluster di pazienti e cluster di colleghi, differenziando i diversi target di comunicazione. Potrà gestire da un unico punto di accesso sia il rapporto con i paziente, sia quello professionale, senza mai mescolarlo alla vita privata. 

La piattaforma infatti, offre diversi strumenti di comunicazione completi per la gestione da remoto dei rapporti professionali; ne è un esempio la chat box, uno spazio in cui  si condividono informazioni e anche materiali nei principali formati, ma senza mostrare mai il proprio numero di cellulare.

 

Con MyMedBook potrai garantire una continuità assistenziale ai tuoi pazienti pur proteggendo la tua privacy.

 

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