Declino cognitivo lieve: riconoscerlo per evitare l’Alzheimer

Quando si parla di demenza senile viene subito in mente l’Alzheimer, che altro non è che un delle forme più gravi con cui questa si presenta e che comporta disturbi motori, deficit cognitivi, allucinazioni, perdita di memoria. Tuttavia, come ogni patologia, l’Alzheimer ha un suo percorso evolutivo ed è determinante riconoscerlo in tempo. Molti familiari di persone affette da Alzheimer raccontano che all’inizio è il proprio caro a segnalargli improvvise perdite di memoria, prima riferite a cose poco importanti quali compare il latte o ritirare i panni e poi sempre più gravi come non ricordare le date di nascita dei figli o dimenticare fatti accaduti nei giorni precedenti.

In questo scenario, è difficile per le famiglie e per lo stesso anziano riconoscere la sintomatologia di un deficit cognitivo, in quanto alcuni dei sintomi fanno parte del semplice processo l’invecchiamento fisiologico, ma quando le difficoltà di memoria iniziano a creare problemi nella vita quotidiana, impedendo di eseguire serenamente le attività abituali, è bene consultare il medico. Potrebbe trattarsi di “declino cognitivo lieve“, uno stadio intermedio tra il declino cognitivo previsto dal normale invecchiamento e il più grave declino di demenza.

In Per alcune persone un decadimento cognitivo lieve può rappresentare un campanello di allarme e rappresentare un aumento del rischio di sviluppare patologie cerebrali e altre condizioni neurologiche o vascolari che potrebbero evolvere in demenza.

Attualmente non si hanno a disposizione trattamenti specifici per contrastare il declino cognitivo lieve, ma è utile intervenire sui maggiori fattori di rischio nel tentativo di mantenere inalterate più a lungo possibile le prestazioni intellettive.

Uno degli aspetti principali da tenere sotto controllo, poi, è l’eventuale presenza di sintomi depressivi che agevolerebbero il peggioramento cognitivo, pertanto è determinante incentivare l’anziano non solo a seguire buone regole di vita e dismettere le cattive abitudini, ma anche a mantenere alto il suo grado di indipendenza e dedicarsi ad attività stimolanti come muoversi, andare a teatro, al cinema, seguire corsi, fare viaggi di gruppo, passeggiare.

In questi casi molte famiglie preoccupate dalle conseguenze, temono momenti di spaesamento mentre sono è fuori casa, pertanto preferiscono avere un controllo maggiore dell’anziano tenendolo tra le mura domestiche.

Al fine di evitare la reclusione domestica e di dare fiducia e libertà all’anziano, pur garantendone la sicurezza, sono stati creati dispositivi per anziani con localizzazione GPS.

Amica di Medbook è un dispositivo di geolocalizzazione realizzato per dare piena autonomia anche in casi di disturbi cognitivi lievi e permette di modificare il proprio utilizzo in base all’avanzare dei sintomi.

Nelle fasi più leggere, è possibile usare Amica come un dispositivo preventivo, da portare sempre con se in via precauzionale e da utilizzare come un normale cellulare. Amica infatti, permette di ricevere e fare chiamate premendo solo un tasto e in caso di cadute invia subito un messaggio di allarme a numeri selezionati, come quello di un familiare o di un caregiver.

Quando la situazione di aggrava, il familiare può impostare delle zone di sicurezza che l’anziano non deve oltrepassare e il cellulare invia automaticamente un SMS di allarme in caso di entrata o uscita dal perimetro impostato. In caso di fuga, il familiare può attivare la risposta automatica che gli permette di attivare una chiamata e ascoltare l’ambiente in cui l’anziano si trova, senza che questo prema alcun pulsante.

Per avere maggiori informazioni, visita la pagina dedicata al Servizio AMICA o contattaci per scoprire come riceverlo.