Salute e Ambiente: come difendersi dall’inquinamento indoor

 

Da uno studio dell’Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili è emerso che il 95% degli inquinanti a cui a cui siamo sottoposti durante la nostra giornata si trovano negli ambienti interni, nonostante la percezione comune ci faccia pensare il contrario. Si è sempre ritenuto che il peggior agente inquinante fosse lo smog nelle strade, all’esterno quindi e che in casa, a finestre chiuse siamo al sicuro. Niente di più sbagliato: i ricercatori attribuiscono gli stessi rischi a tutte le sostanze emesse negli ambienti chiusi dai mobili, dagli elettrodomestici e persino dagli animali e la principale causa è proprio il fatto di essere in un ambiente chiuso, dove le particelle liberate nell’aria, rimangono intrappolate negli ambienti e vengono facilmente assorbite dal nostro organismo.

Sul sito del Ministero della Salute si legge che l’inquinamento indoor – negli interni – è responsabile del 2,9% del carico globale delle malattie in tutto il mondo, mentre solo in Europa si parla del 4,6% delle morti, dove le principali vittime sono i bambini. In Italia nel lontano 2001 è stata istituita una indagine valutativa dell’impatto sulla salute e dei costi diretti/anno attribuibili all’inquinamento indoor in Italia, condotta dalla Commissione indoor. L’argomento quindi non è nuovo, anzi, e la sua attenzione sta stimolando studi più recenti e specifici sulla correlazione tre ambienti interni e salute. Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale – SIMA – durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato:

“In parte gli inquinanti sono prodotti all’interno, in parte provengono da fuori: creiamo e disperdiamo gas e particelle quando cuciniamo, bruciamo la legna o puliamo casa con detersivi e detergenti, oppure quando togliamo la polvere con un’aspirapolvere a cui non abbiamo pulito bene i filtri; altre emissioni di inquinanti derivano dalle candele di paraffina e dai profumatori per la casa, senza contare il fumo di sigaretta. Dal traffico esterno poi arrivano gas di combustione e particolato fine, di cui fanno parte anche metalli pesanti e idrocarburi. Le particelle più fini, sono le più pericolose, perché possono penetrare negli alveoli polmonari”.

E c’è di più. Tutte le stanze di un ambiente sono soggette a inquinamento da particelle perché i fattori coinvolti sono molteplici: dalle spore di formaldeide emesse dai pavimenti, al benzene rilasciato attraverso i detersivi per la casa o anche le muffe che si depositano negli ambienti ad alto tasso di umidità. E poi ancora si contano altre cause tanto insospettabili quanto diffuse, come i fumi derivati dalle cucine a gas, i polimeri rilasciati dai mobili in plastica e persino i mobili di legno pressato e le candele che contengono altresì formaldeide.

Anche gli organismi viventi come piante e animali domestici contribuiscono al rilascio di allergeni e pollini, che possono rimanere in grandi quantità se non si rinfresca l’aria delle stanze ogni 4-6 ore al giorno e portano al manifestarsi di allergie e asma.

EFFETTI SULL’ORGANISMO

Gli effetti dell’inquinamento outdoor sull’organismo umano sono molteplici, a causa della grandezza infinitesimale delle particelle rilasciate che riescono a superare la barriera ematoencefalica e raggiungere il sistema respiratorio, immunitario, cardiovascolare e nervoso. A queste si aggiunge una patologia estremamente connessa con l’inquinamento indoor, la “malattia dell’edificio malato” i cui sintomi sono passeggeri, ma compromettono la salute di chi è costretto ad abitare quegli ambienti con sistemi di ventilazione non correttamente funzionanti. La sindrome da edificio malato irrita gola e provoca arrossamenti agli occhi, oltre a frequenti mal di testa e sensazione di stanchezza, andando quindi a inficiare la produttività quotidiana.

Parliamo quindi di un numero molto alto di persone che potrebbero essere soggette alla malattia, dalle scuole agli uffici, dalle abitazioni agli ospedali.

IMPATTO SANITARIO

E il danno economico diretto provocato dalla problematica ambientale non è basso: la SIMA ha stimato che i costi per asma e allergie indotti da inquinanti sono pari a circa 80 milioni di euro; senza contare i danni indiretti difficili da quantificare in termini di posti di lavoro persi e giorni di scuola persi.

COME DIFERDERCI

Si sa che ogni volta si manifesti un bisogno, l’industria si ingegna per proporre nuovi prodotti e soluzioni. E così già inizia a formarsi un mercato di sistemi di purificazione dell’aria basati su particolari filtri chiamati HEPA, ossia High Efficiency Particular Air filter, comuni nelle aspirapolveri, utili a patto che vengano cambiati o puliti con frequenza.

In alternativa, ci sono dei preziosi accorgimenti da seguire con facilità: oltre al già citato ricambio dell’aria ogni 4-6 ore, si consiglia di tenere la temperatura tra i 18 e i 20 gradi e di assicurarsi che la percentuale di umidità non superi il 55%. Se poi muffe e batteri iniziano a fare capolino sui muri, si consiglia di eliminarle tempestivamente, onde evitare che si aggrappino aggressivamente alle superfici, riproducendosi sempre più velocemente. Anche una frequente pulizia generale degli ambienti aiuta a rimuovere polveri dannose, a patto che vengano utilizzati aspirapolveri con filtri puliti e una quantità limitata di detersivi.

Infine, è utile rinfrescare spesso i tessuti che arredano gli ambienti: tende, piumoni e copriletto, oltre ai copridivani e ai cuscini, soprattutto se in casa sono presenti animali domestici.

In conclusione, l’inquinamento indoor non è causa diretta di morte, ma sicuramente è un fattore rilevante da non trascurare onde evitare l’insorgenza di patologie mediche, favorite anche dal rilascio degli agenti chimici degli oggetti che ci circondano nella nostra quotidianità.

Per ulteriori informazioni riguardo la correlazione tra Ambiente e Salute, vi invitiamo a consultare il sito della Società di Medicina Ambientale SIMA e i loro studi sulla Qualità dell’aria e l’impatto sulla salute pubblica.