In un periodo complesso per la trasformazione digitale in ambito medico e socio-sanitario, dove case di riposo e strutture assistenziali da un lato sono alle prese con la mancanza di personale e dall’altro alla ricerca di soluzioni che ottimizzino i processi gestionali, è utile volgere lo sguardo all’Europa e guardare a che punto sono i colleghi esteri in merito all’introduzione di sistemi digitali.

A tal proposito vogliamo proporvi la lettura di un interessante studio svizzero pubblicato nel 2021 e dal titolo “Trasformazione digitale negli istituti di anzianità residenziale”.

Nell’incipit dell’abstract si legge “gli istituti di anzianità residenziali stanno attualmente attraversando un processo di trasformazione digitale, caratterizzato da un orientamento verso una crescente digitalizzazione dei processi lavorativi e dell’infrastruttura istituzionale. Ma come si presenta la varietà di soluzioni tecniche utilizzate in queste istituzioni per anziani e come viene valutato il processo di trasformazione digitale dai gestori di queste istituzioni?”. Da queste parole possiamo innanzitutto intuire che anche all’estero l’introduzione di sistemi digitali nell’asset clinico è sul tavolo di lavoro.

 

Lo studio

 

Lo studio si è basato su un sondaggio on-line somministrato tramite intervista 466 istituti situati in tutto il paese, ovvero ai loro direttori sanitari, in quanto principali responsabili dell’acquisizione delle innovazioni tecniche e dell’orientamento strategico di tali strumenti nell’istituto.

La maggior parte delle strutture coinvolte si trova nel cantone tedesco (387), a seguire quelle site nella zona francese (66) e infine 13 site nel cantone italiano. In generale, la maggior parte del totale proviene da una zona rurale (52%).

Le domande dell’intervista

Ai partecipanti è stata fornita una lista di strumenti tecnologici e per ognuno è stato chiesto di segnalare due cose:

  • se la tecnologia era presente o meno nella struttura
  • quanto si ritiene utile implementarla

Risultati dell’indagine

 

Dando una prima occhiata al grafico che riportiamo in lingua originale, si può facilmente arrivare a due importanti considerazioni: in primo luogo, c’è una grande differenza tra il grado di utilità percepita (barra rosa) e la reale diffusione delle tecnologie (barra blu) e in secondo luogo, gli strumenti diffusi in maniera più capillare sono le tecnologie che – nel campione – sono percepite come consolidate, ovvero software per la gestione amministrativa, televisione, tappetini antiurto e anticaduta, rilevatori di movimento.

 

Grafico tecnologie adottate e accolte

Raramente vengono utilizzate tecnologie più recenti come sistemi di localizzazione basati su GPS, soluzioni in cloud per l’archiviazione dei clienti, sistemi di emergenza automatica o sistemi automatici di controllo delle funzioni vitali.

Caso esemplare poi, è quello della telemedicina, che pur godendo di grande considerazione con una percezione dei vantaggi molto alta, è comunque raramente utilizzata.

La telemedicina è ad uno stato teorico più che pratico, e questa è una considerazione che riguarda tutte le voci, ovvero vengono percepiti molto bene i vantaggi portati dalla digitalizzazione nelle strutture di assistenza, ma anche qui non sono ancora diffusi in maniera capillare.

Alcuni degli ostacoli individuati dai direttori sanitari sono i costi alti, ma anche la mancanza di competenze del personale che pur favorevole all’introduzione di sistemi digitali, mostra paure legate al funzionamento, alla gestione della sicurezza (loro e degli ospiti) e alla privacy. Tutte competenze che vanno colmate con un’adeguata strategia di formazione e che devono essere prese in considerazione a monte come parte integrante delle misure adottate dai governi per favorire la digitalizzazione in tali ambienti.

Conclusioni

In conclusione, possiamo affermare che anche oltre confine vengono percepiti ostacoli relativi all’introduzione della digitalizzazione delle strutture socio-assistenziali affini a quelli avvertiti nel nostro paese, come la mancanza di competenze del personale che deve concretamente adottare i nuovi sistemi.

È importante ottenere il consenso dei dipendenti, coinvolgerli, seguirli ma soprattutto motivarli, spiegando quali sono i vantaggi che dopo un primo input potranno ottenere sul campo.

Ed è con tali premesse che Medbook, consapevole della difficoltà di utilizzare nuove strumentazioni, include sempre come parte degli accordi commerciali una voce dedicata alla formazione del personale e al supporto all’uso, organizzando incontri di gruppo o coi singoli operatori a seconda delle esigenze manifestate dalla singola struttura.

 

Per scoprire quali servizi offriamo alle RSA visita l’area dedicata.

 

Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33005983/